Le Lucciole
Collettivo femminista e lgbitq
PER SUPERARE IL MATRIMONIO, BISOGNA ESTENDERLO A TUTT*!
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Riflessioni sulle Unioni Civili alla vaticana
#moltopiùdicirinnà

Scarica QUI il nostro volantino in pdf.

“Tutto quello che si riferisce nel Codice Civile a moglie, marito, coniuge ecc. si applica all’unione civile. […] Se il presupposto è l’amore, è evidente che qualsiasi combinazione – uomo e uomo, donna e donna, poliandria, poligamia – che abbia come presupposto un rapporto d’amore, dovrà essere riconosciuto come tale. Non c’è nessun ragionamento, una volta scardinato il principio costituzionale uomo-donna-figli, che impedisca di darvi un riconoscimento”. – Carlo Giovanardi, Senatore di “Identità e azione”, intervento in Senato, 25 febbraio 2016

Per una volta possiamo dare ragione a Giovanardi! Ma prima di arrivare a tanto, siamo qui in piazza per rivendicare ALMENO l’uguaglianza di trattamento tra famiglie omosessuali e famiglie eterosessuali, figli/e compresi.
Lesbiche e omosessuali sono stati tacciati di essere sfruttatori di uteri, persone “contronatura”, gente incapace di crescere figli, gente che vuole i figli per capriccio, esibizionisti, amanti dei canguri e via dicendo. Siamo benissimo in grado di crescere dei figli, con lo stesso affetto e lo stesso sostegno morale e materiale che giungerebbe loro da una coppia eterosessuale. Non abbiamo bisogno di nessun benestare, perché le famiglie omogenitoriali sono GIÀ una realtà, malgrado ci sia chi la vuole negare.
Gli insulti che dobbiamo subire sono gravi non tanto in sé ma per la catena di episodi violenti a cui conducono: bullismo omofobico nelle scuole, discriminazione sul lavoro, violenza ed emarginazione nei gruppi familiari e sociali.

L’omofobia che si è scatenata in questi mesi attorno al DDL Cirinnà e ad altre proposte è stata utile a identificare la natura più profonda di molte forze politiche; e la “libertà di coscienza” che certi partiti o movimenti lasciano ai propri senatori e deputati è solo una foglia di fico sull’incapacità o la non volontà di portare davvero avanti la battaglia per l’uguaglianza. Con la coscienza non c’entra nulla: chi ne ha una si sbilancia anche a costo di sbagliare e di doversi poi correggere. Anche a costo di perdere voti. Lo fa guardando al futuro. E così non ha fatto Renzi e il suo partito, che hanno preferito scendere ad un compromesso con le forze politiche della maggioranza, e hanno abbassato il contenuto di un testo che in partenza era già decisamente moderato. “La data storica” di cui parla Renzi è la data in cui Alfano celebra il SUO testo delle unioni civili, come strumento per evitare una rivoluzione contro natura.

NOI FEMMINISTE, FROCE E QUEER NON STAREMO A GUARDARE! CONQUISTIAMO I NOSTRI SPAZI E LE NOSTRE LIBERTÀ OGNI GIORNO, E RISPONDIAMO A QUESTI ATTACCHI NON DA VITTIME MA DA PERSONE SOLIDALI, FORTI DELLA NOSTRA LOTTA QUOTIDIANA PER L’EMANCIPAZIONE, L’UGUAGLIANZA E LA TOTALE LIBERTA’ DI AUTODETERMINAZIONE.

La nostra lotta è contro queste becere divisioni (omo/etero, uomo/donna, stranieri/italiani ecc.) usate come arma per sfruttare e isolare le persone, per distrarle dalle angherie di chi le sfrutta: sul lavoro, in famiglia, in chiesa e in molti altri luoghi. La nostra lotta è femminista, frocia e queer ed è per un mondo senza sfruttatori, senza sfruttat* e senza altri ruoli castranti, mutilanti, umilianti. Le nostre identità sono in continuo movimento, la nostra natura è una continua esplorazione e su di essa rifiutiamo ogni pregiudizio, ogni condanna, ogni consiglio “amorevole” di chi vorrebbe addirittura “curarci”.

Riconosciamo non di rado nella famiglia patriarcale, e nelle sue più recenti evoluzioni difese da stato e chiesa, un modello di sfruttamento delle donne, un fortino della proprietà privata e del consumo atomizzato e demenziale di risorse, un argine ostile ad ogni nuova forma di unione solidale fra persone libere. Sappiamo quanto dolore tutto questo può generare. Tuttavia per noi l’equiparazione di tutte le famiglie rimane il primo passo, il più concreto e urgente, per rispondere alle esigenze quotidiane di tante persone che oggi, qui e ora, si vedono negare diritti fondamentali. Il riconoscimento del matrimonio egualitario, la possibilità di adozione da parte di coppie omosessuali, il divorzio breve, la modifica del welfare (per quello che ne rimane) familista eterosessuale sono tra gli obiettivi che ci poniamo perché colpiscono il cuore della cultura e della politica conservatrice, bigotta e catto-clericale.
Per il resto c’è tempo, e ci stiamo lavorando ogni giorno, in ogni luogo, in ogni relazione. Adesso siamo convinti nell’unirci e dare il nostro appoggio politico e pratico al movimento che è cresciuto in questi mesi.

PER IL MATRIMONIO EGUALITARIO SUBITO
PER UN WELFARE INDIVIDUALE CHE RICONOSCA PARI DIRITTI A TUTT*
CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE

Collettivo femminista e LGBITI*Q Le Lucciole


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