Siamo donne, checche, femministe, travestite, froce, butch, lesbiche, queer e favolosità varie.
Siamo un collettivo. Attraverso le pratiche orizzontali, partecipate e democratiche poniamo al centro del nostro percorso la condivisione e la (ri)elaborazione collettiva di idee, desideri, immaginari, conoscenze e bisogni. La pratica collettiva è uno strumento, utile e necessario per cogliere il significato di quella che è l’autodeterminazione dei soggetti all’interno di una società alienante e individualista.
Siamo antifasciste, antirazziste, antisessiste e anticlericali. I nazionalismi e le istituzioni religiose e culturali (vecchie e nuove) rappresentano meccanismi di normalizzazione e di controllo per la salvaguardia del sistema attuale. Le pratiche antifasciste e antirazziste partono dal rivoluzionare i nostri linguaggi e i nostri atteggiamenti prima di tutto. Sputiamo sopra fascisti, razzisti e clero, sulle loro ideologie sessuofobe, castranti e oppressive.
Siamo mine anti-macho. Il legame dialettico che unisce la teoria alla prassi è lo strumento che utilizziamo per decostruire, sconfiggere e abbattere ogni relazione machista e patriarcale, ogni oppressione maschile ed eterosessuale, ogni forma di controllo sulla libertà dei corpi. Rivendichiamo il nostro essere donne in una società fallocentrica e maschilista, e allo stesso tempo rivendichiamo di essere corpi che sfuggono alle categorie di genere normate.
Siamo anticapitaliste. La lettura e l’analisi delle relazioni tra i corpi, del/dei generi e della sessualità non può escludere una critica all’economia e al capitale. Il mercato, le politiche ultraliberiste e il potere politico ed economico di pochi determinano la mercificazioni dei corpi, delle identità, dei desideri e delle nostre vite.
Definirsi anticapitaliste oggi non significa porsi fuori dal sistema, ma anzi lottare al suo interno, per raggiungere condizioni di vita migliori e scardinare l’oppressione di classe
Siamo puttane. Rivendicarsi questo termine significa prima di tutto porsi fuori dal controllo eterosessuale, maschile e machista della società. Siamo puttane perché vogliamo scopare fuori dagli schemi normati della cultura dominante, perché siamo amanti, amiche, compagne; siamo puttane perché godiamo con/attraverso tutte le parti del corpo, perché scopiamo come e con chi vogliamo, perché la monogamia ci va stretta.
Siamo puttane perché l’abito fa la monaca, perché è possibile performare e trasformare i nostri corpi per piacere a noi stesse, perché i peli sono sexy , le cerette sono affascinanti e la scarpe con il tacco sono liberazione.
Siamo Le Lucciole. Con la nostra luce illuminiamo le nostre vite e abbagliamo le vostre.