Le Lucciole
Collettivo femminista e lgbitq
Caro Amore dei Compagni: La politica di LGSM
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da communianet.org

Pubblichiamo la traduzione dell’intervista di Colin Wilson fatta a Ray Goodspeed, membro di Left Unity e tra i fondatori di LGSM (Lesbiche e Gay Supportano i Minatori).

(traduzione di Tiziano Battista)

Il film Pride racconta la storia delle lesbiche e dei Gay che hanno dato supporto ai minatori. È un risultato straordinario ed esaltante per un film mainstream. Per quasi un anno nel 1984/85, oltre 100.000 minatori hanno partecipato ad uno sciopero totale. Lo sciopero è stato il maggiore problema politico del momento, e la sconfitta finale dei minatori ad opera della Tatcher una delle sue più grandi vittorie. Comunque, sebbene terminato con una sconfitta, lo sciopero ha incluso molti straordinari esempi di solidarietà – incluso quello tra Lesbiche e Gay in Supporto ai Minatori (LGSM) da Londra e la comunità di Onllwyn nella valle Dulais del Galles del sud. [ Terry Conway, militante femminista e per i diritti lgbitq di Socialist Resistance]
Intervista tratta dal sito International Viewpoint: http://www.internationalviewpoint.org/spip.php?article3652

Dicci qualcosa a proposito della condizione gay negli anni ’80. Nel film si dice che l’età del consenso sessuale tra uomini era di 21 anni.

Per i primi otto anni della mia vita, l’omosessualità portava ad una condanna penale. Il mio primo vero ragazzo era ad una settimana dal suo diciottesimo compleanno, ed io avevo ventitré anni. Ora, se questo fatto fosse stato reso noto alla polizia io avrei potuto andare in prigione. Lui parlò di noi alla sua famiglia e la cosa mi mandò nel panico più totale – attendevo che la polizia bussasse alla mia porta da un momento all’altro. Il fatto del “bel poliziotto” appare quasi incredibile oggi, ma la polizia era solita mandare in giro i giovani poliziotti più attraenti vestiti di pelle. Non era illegale essere gay, verso la metà degli anni ottanta, ma era illegale chiedere a qualcuno di fare sesso con te, particolarmente in luoghi pubblici. Praticamente, chiedere “ti andrebbe di venire a casa mia” aveva lo stesso status legale della prostituzione. Era considerato sollecitazione per scopi immorali, e la gente veniva arrestata – la maggior parte in cascine e bagni pubblici. Qualche volta potevi trovare un poliziotto appoggiato contro il muro fuori dal Coleherne, che era un leather bar, e ti poteva capitare di chiedergli “ti andrebbe di…” e lui avrebbe tirato fuori le manette.

Quando andavo all’università di Newcastle, nel 1980, c’era un’associazione universitaria gay. Dovevi raccogliere dieci nomi per ottenere dei fondi dall’unione degli studenti. Ma nessuno dei membri dell’associazione era preparato a scrivere il proprio nome – nessuno tra loro avrebbe esplicitato il suo nome all’università. Dunque la prassi era fare il giro tra tutti i gruppi liberali e di sinistra, e loro avrebbero scritto il loro nome. Quindi, io ero un membro fondatore dell’associazione gay di Newcastle e non avevo ancora fatto coming-out – diedi il mio nome in quanto segretario del partito dei lavoratori. A quel punto ero angosciato, e pensavo “Oh, no, che cosa ho fatto?!”. Questo è successo due anni prima dello sciopero. Scrissi una lettera a mia madre, non ce l’avrei fatta a farlo faccia a faccia. Mia mamma letteralmente collassò, svenne. Svenne. Dovetti andare a far visita a mia mamma e a mio papà per affrontare la cosa – la scena del film, con il giovane Joe che fa coming-out è molto reale. Ci furono tutte le scene di urla, pianti e pugni sul tavolo. Alla fine, mia mamma riuscì quasi a celebrare il mio essere gay, e papà riuscì addirittura ad arrivare ad accettarlo. Mamma veniva a stare da me a Londra – una Domenica mattina portò la colazione a letto ai miei due coinquilini attoniti che, insieme in un letto matrimoniale, si tiravano le coperte fino al mento. Ricordo mia mamma in vari pub gay, una donna di mezza età completamente circondata da venti e più uomini gay. Ma c’era anche qualcuno che non avrebbe più parlato coi suoi genitori in seguito ad aver fatto coming-out. Per dare un’idea, quando scrissi a mia madre inclusi un paragrafo che diceva: “Ti capirò completamente se deciderai di non volermi mai più vedere.” La storia in Small Town Boy di Jimmy Somerville – era basata su esperienze reali. La gente fuggiva a Londra. Londra era piena di persone che provenivano da qualunque altro posto, venuta lì per poter vivere una vita gay apertamente.
Gay’s the Word, la libreria nel film, è staao assalita dalla Customs and Excise perché stava vendendo romanzi indecenti – non pornografia ma romanzi spazzatura, romanzi sessuali a sfondo sadomaso chiamati Cum (sperma) e così via, ed essi erano ritenuti indecenti. La Custom and Excise si portò via il magazzino di Gay’s the Word. Oggi qualcosa del genere sarebbe inimmaginabile.
Durante lo sciopero non ero senza lavoro. Riusciresti ad immaginarlo? Lavoravo nel dipartimento di costruzioni edili ad Islington Council. Qualcuno dei miei colleghi volle indagare sulla mia omosessualità, e io non confermai né negai la cosa, e loro continuavano senza sosta a dire quanto divertente sarebbe stato bastonare i finocchi, di come tutti quei disgustosi froci di merda avrebbero dovuto essere gassati, o messi su un isola da far saltare poi in aria. Me ne stavo seduto in ufficio, continuando a compilare documenti, ascoltando tutto ciò. Alla fine, il coming-out lo feci – fui la

prima persona all’interno del dipartimento di costruzioni edili a farlo, e lo feci apertamente a dispetto delle precise istruzioni del mio rappresentante sindacale, che disse che mi avrebbero ammazzato per questo. Ma lo feci ugualmente, e lo feci pure bene – non importò a nessuno. Facemmo un sacco di discussioni sessuali insolitamente sincere con tutti quegli uomini nel cantiere.

So che sei molto felice del film, ma senza dubbio la storia è stata un po’ romanzata, e io volevo chiederti qualcosa a proposito di questo: com’è stato quando hai incontrato i minatori per la prima volta? È stato come un incontro tra due mondi differenti?

Lo è stato, senza dubbio. C’era curiosità e una certa cautela quando il primo discorso fu fatto, che fu molto stressante – non eravamo a nostro agio. Arrivammo molto tardi, all’una del mattino del giorno prima – è per questo motivo che dormimmo sul pavimento dell’appartamento di Dai. per un giorno ci mostrarono i dintorni, i castelli e la campagna, ci raccontarono dei miti locali e delle leggende, e su quanto importanti fossero il carbone e le miniere. Poi verso sera incominciammo a darci da fare. Nel film si vede calare il gelo quando arriviamo nella hall per la prima volta. Invece quando arrivammo nella sala, in realtà, dopo un attimo di tensione, ricevemmo un applauso. Era fuori discussione che qualcuno si alzasse e se ne andasse dalla sala.

Alla fine del film, dopo che LGSM è attaccata dalla stampa, i minatori votano per non accettare più soldi da voi. L’hanno fatto davvero?

No, non è andata così. Non lo sapevamo fino a poco tempo fa, ma loro fecero tutte quelle discussioni prima che noi venissimo. Dunque c’erano in giro voci contro di noi. I minatori non ce ne parlarono mai, ma ne parlarono invece allo sceneggiatore. Ma la votazione fu positiva e loro certamente non tornarono mai più sull’argomento. Come il personaggio di Cliff dice nel film “Se non credo nei giornali quando parlano di noi, perché dovrei crederci quando parlano di loro?” Il grado di opposizione nei nostri confronti era davvero poco. Non ci capitò mai di ricevere ostilità o inimicizia da parte loro.

I villaggi presso le miniere erano isolati, e ciò influenzava gli atteggiamenti e le tendenze delle comunità dei minatori, giusto?

Sì, erano assolutamente isolati. Cioè, Onllwyn lo è di certo – tieni conto che non riuscivano nemmeno a trovarla. E mettici anche il fatto che lì si parlasse gallese, tanto per aggiungere un altro livello di differenza – loro con noi parlavano la loro seconda lingua. Non avevano mai visto niente di simile a noi nelle loro intere vita prima d’allora. Ma la cosa che ha davvero del miracoloso è stata la velocità con la quale tali barriere crollarono.

Andammo là per tre o quattro volte. Andava sempre meglio di volta in volta che avevano modo di conoscerci meglio. Ciò che è vero del film è che loro ci chiedevano qualsiasi cosa gli venisse in mente – erano curiosi e noi eravamo aperti a spiegargli tutto. Ci chiesero: “Ma… Allora chi fa i lavori di casa in una coppia omosessuale?”. Questo successe davvero.

Le donne delle comunità minerarie furono trasformate dallo sciopero. […] ma verso la fine loro già giocavano un ruolo decisivo ed importante.

Sia le donne che gli uomini si trasformarono, ma le donne in modo particolare. Andavano in lungo e in largo per il paese parlando agli incontri davanti a centinaia di persone – loro prima d’allora non erano andate più in là dei cancelli della scuola o dei mercati. Ed incontrarono persone di cui non immaginavano l’esistenza – non parlo solo di gay e via dicendo ma anche di repubblicani irlandesi, comunità nere – persone delle quali non avevano saputo mai nulla.
E ciò successe pure agli uomini – molti di loro vivevano a Londra in maniera semi-permanente durante lo sciopero, spendendo la maggior parte del loro tempo a spendere soldi per far soldi. E socializzavano, chiacchieravano, andavano assieme al pub – vennero ai club con noi, e qualche volta si riunivano con noi. Legami d’amicizia iniziarono proprio così.

C’è un punto nel film in cui tutte le persone all’interno del circolo dei minatori cantano “Bread and Roses” – è successo davvero?

Tutti di solito pensano “Oh, questa è roba fasulla, questo è solo sentimentalismo da quattro soldi.” Beh, non cantarono “Bread and Roses”. Ma sì cantarono come si vede, in piedi, e in quel modo. C’è una tradizione – Onllwyn aveva un coro maschile, e c’era anche una tradizione di canti folk femminili, canti “di sinistra”. Andava così, una donna si alzava in piedi su una sedia e cantava, e gli altri si univano al canto. Quindi non avvenne come si vede nel film, ma questa modalità di canto succedeva eccome, ed era altrettanto emozionante – tutti quanti piangemmo, come nel film.

Parla un po’ di più a proposito delle attività LGSM.

Ci riunivamo a chiedere fondi per i minatori in ogni singolo pub. cercavamo deliberatamente nuovi luoghi in cui non avessimo già chiesto fondi. La miglior cosa di quell’anno, sul perché fu così divertente, è il fatto che avevamo la miglior vita sociale possibile – andavamo in giro per i club, ci ubriacavamo, flirtavamo, ballavamo e alla fine portavamo fuori il ricavato delle collette quando la serata si concludeva. Quindi succedeva che lo facevamo sempre quando eravamo sbronzi. Ho piacevoli ricordi di tutte quelle regine ubriache scivolare fuori dal Black Cap, e Jimmy Somerville era lì, una pop star che al tempo era arrivata alle vette delle classifiche musicali che faceva tintinnare un secchiello delle offerte per i minatori.

Ad ogni incontro, pianificavamo tutto questo. Qualche pub ci lasciava riunire lì – come il Bell a King’s Cross. In qualche altro posto invece, sapevamo che sarebbe stato impossibile dunque facevamo la raccolta all’esterno. Questi erano gli stessi pub – fui lanciato fuori dal White Swan a Mile End per aver distribuito volantini sul Gay Pride. Il Gay Pride era condannato dalla scena gay commerciale. La tendenza era “Non fate tanto casino a riguardo, tutti voi ‘martiri’ state soltanto causando problemi.” Mi viene da ridere quando penso al fatto che tutti i pub ed i club gay pensano d’aver inventato il Pride. Tutto ciò che fecero in realtà fu di saltare a bordo quando capirono che ci avrebbero potuto speculare.
La ricezione da parte degli uomini gay era per lo più positiva. Il film tratta realmente alcune delle reazioni negative. “Perché vi riunite su questo invece che per la questione dell’AIDS?” era una delle più comuni. Ci capitava di incontrare gente che ci diceva “Io vengo da Barnsley, e odio quei bastardi, ecco perché vivo a Londra.” Altri dicevano “Io vengo da una comunità di minatori. Ecco qualche soldo.” – reazioni sia positive che negative.
Organizzammo anche una “vendita-spettacolo di guazzabugli di moda” allucinante. Fu recepito davvero bene. Costruito in maniera fantastica; c’erano tutte queste ‘vecchie regine’ che donavano le loro

cianfrusaglie. Così pensammo che, invece di fare solo un mercatino di stramberie, avremmo potuto radunare tutte le cose più incredibili e particolari e fare un fashion show la sera prima. Questo era ciò che ho amato della LGSM – da parte alcuni di noi erano seri compagni*, ma dall’altra non c’era timore per la parte favolosa. Ciò era connesso al fatto che era un ambiente solo gay, anche se potrebbe discutere al riguardo. E ci fu anche la grande serata di beneficenza all’Electric Ballroom. Facemmo qualcosa come cinquemila sterline in una sola serata. C’era Bronski Beat, altre band, celebrità che donarono cose per la lotteria, dischi d’oro e di platino.

Nel film, i membri del LGSM sono presentati in modo idealistico ed ingenuo, ma al contrario alcuni tra voi erano veterani militanti di sinistra.

Io ero un militante politico già da una decina d’anni – anche se quelli del movimento non supportavano e nemmeno riconoscevano LGSM ed avevano una posizione non proprio decisa sui diritti dei gay. Mark era segretario generale della Lega della Gioventù Comunista, l’organizzazione giovanile del Partito Comunista. Alcuni di noi, entristi del Partito Laborista, si incontravano regolarmente in una organizzazione chiamata Giovani Lesbiche e Gay Socialisti (LGYS).
Uno dei membri del LGYS aveva un contatto nella valle di Dulais, un amico di un amico – era un legame tenue alla zona.
Avevamo pensato di raccogliere fondi per i minatori e quando Mark e Mike Jackson portarono dei secchielli per la raccolta al Pride, pensammo “Aiuteremo con questo”, e così militanti e comunisti si unirono. Fu organizzato un incontro presso l’appartamento di Mark ad Elephant and Castle.

Delle undici persone che diedero vita all’LGSM, tutti eravamo o Trotskysti, o comunisti o comunque molto vicini al comunismo. Ma è anche vero che in arco di tempo molto breve tirammo dentro al movimento anche persone che non lo erano per niente.
C’erano Ray e Reggie, la coppia che nel film cercava qualcosa da fare assieme – stanno tutt’ora insieme, dunque funzionò. Erano un tipico esempio di una categoria di persone che prima di allora non aveva mai fatto nulla del genere. E c’era pure qualche vecchio gay liberale – gente che era stata politicamente attiva negli anni ’70. Nigel Young aveva fatto parte del contingente gay durante la marcia contro la Industrial Relations Act, la legge anti-unione di Torie, nel 1972. Ci furono tentativi da parte di gay di sinistra di entrare nel Partito dei Lavoratori prima di allora – anche durante lo sciopero dei minatori del 1972 – dunque non era la prima volta. Solo che stavolta fu un risultato decisamente migliore. Dunque godevamo di una buona esperienza da parte di un consistente gruppo di persone più avanti nell’età, sebbene ci fossero tensioni tra i candidati gay liberali che avevano una prospettiva di sinistra ma che erano prima di tutto gay, senza contare i militonti, che erano prima di tutto militonti.

Dovete aver avuto ogni sorta di discussione politica possibile…

Oh, erano senza fine, non riuscirei nemmeno ad incominciare a parlarne, non ne abbiamo il tempo. Discussioni senza fine…

Discussioni produttive oppure del tipo da ‘sbattere la testa al muro’?

Discussioni interessanti. Decidemmo due regole all’inizio del progetto LGSM. Mark insistette su queste regole e noi pensammo che avesse assolutamente ragione. La prima era che il nostro supporto alla comunità di minatori fosse assolutamente incondizionato. Se i minatori ci avessero detto di andarcene a fanculo, noi non avremmo smesso di raccogliere fondi per la loro causa. Non lo facevamo assolutamente per ricevere qualcosa in cambio. Secondariamente, nessuno avrebbe potuto dire nulla o votare qualcosa se non avessero raccolto fondi. Dunque avevamo tutte queste discussioni, ma tutto si risolveva in qualcosa tipo “tutto ciò è davvero molto interessante, ma torniamo alla raccolta fondi.” Certamente di tanto in tanto facevamo dichiarazioni politiche, o parlavamo alla stampa su chi fossimo, e c’erano dibattiti sull’organizzazione di come avremmo presentato queste cose.
C’erano anche dibattiti a proposito di tattiche – l’esempio più ovvio è di quando i Tories importarono carbone dalla Polonia per rompere lo sciopero. Mark non ci lasciava condannare la cosa. Mark, a partire dalla prospettiva del Partito Comunista, non ci lasciava condannare l’importazione di carbone dalla Polonia. Era ridicolo. Minacciò di dimettersi. Smontò le nostre posizione e noi non condannammo. Qualcuno spinse perché si mettesse la cosa ai voti ma persero.

Cedemmo e basta. In parte fu una mancanza di principi e in parte semplicemente pensammo “dobbiamo supportare i minatori il più possibile”. Non fermeremo l’importazione di carbone dalla Polonia semplicemente parlandone. Dunque perché dividere una campagna perfettamente giusta? La maggior parte delle persone pensava che non avrebbe avuto senso sparpagliarci e dividerci.
Ma la discussione non arrivò mai al punto in cui qualcuno di noi smettesse di parlare con gli altri. Litigavamo come bestie e subito dopo andavamo ad ubriacarci al pub e incominciavamo a baciarci o cose del genere. C’erano flirt tra “nemici”. Mark era dalla parte sbagliata della discussione, ma io avrei camminato sui carboni ardenti fino in Cina per Mark Ashton. Lo amavo al di là di quanto le parole possano esprimere. Il nostro essere compagni vinse sulle divergenze politiche.

LGSM era un gruppo di sole persone gay – era la norma dei gruppi oppressi di minoranza organizzarsi separatamente negli anni ’80. Parlavate di questo?

Le persone legate al movimento di liberazione gay era chiaramente a favore di ciò, e anche Mark e i suoi amici lo erano. C’erano tutte queste ‘regine di strada’ che facevano parte del gruppo. Erano veramente grezzi, come diamanti grezzi. C’era qualche ragazzo che aveva visto il lato sbagliato della vita gay di Londra. Non avevano intenzione di ‘prendere prigionieri’. Gruppi di selvaggi della working class, roba davvero a posto. Tutti quanti sostenevano che sarebbe dovuto essere e rimanere un gruppo di sole persone gay.
Qualcuno dei compagni diceva, facendoci agonizzare – “Perché dovrebbe essere un movimento di soli gay?” Ad ogni buon conto, andammo avanti. Ripensandoci, penso che fosse la cosa giusta da fare. Non era vista come una cosa che avrebbe necessitato continue riorganizzazioni – la maggior parte di noi era composta da attivisti laboriosi felici di esserlo, penso che avere un gruppo solo gay permettesse quel tipo di socializzazione e militanza divertente, confidenziale, spensierata – sapevamo esattamente cosa avrebbe stimolato e fatto reagire la comunità gay. Non credo che un gruppo misto avrebbe mai organizzato uno show di moda e un mercatino di stramberie.

Ma quasi nessuno che fosse coinvolto vedeva le organizzazioni separate come tutto e la fine di tutto. La mia posizione, da allora, era che il gruppo separato fosse buono perché si trattava di prendere le persone gay e collegarle al movimento dei lavoratori. Era una parte della soluzione. Quindi mentre c’erano quelli tra noi che erano dubbiosi sulla campagna portata avanti da soli gay, il nocciolo della questione era di portare la gente all’interno del partito laburista – in questo senso pensavamo che andasse bene.

Nel film qualche donna lascia il gruppo perché è dominato da figure maschili, sebbene Steph, la ragazza lesbica con un ruolo centrale nella storia, resta.

Nel film, Steph è l’eroina lesbica, e le altre sono un po’ prese in giro. Nel gruppo c’erano quasi soltanto uomini, il che era una parte del problema. Delle poche donne che avevamo, non tutte se ne andarono. C’erano molti discorsi franchi, rozzi, fatti da uomini gay provenienti dalla classe operaia – non erano sempre gentilissimi. Gli incontri erano dominati da uomini molto volgari. ma non credo ci fosse molta misoginia. E fummo infastiditi quando le donne se ne andarono, perchè ci accorgemmo che loro avessero un pre-esistente gruppo di sole donne. Avremmo potuto avere un gruppo di donne in LGSM, ma loro formarono le Lesbians Against Pit Closures e non tornarono più. Si scelsero una miniera diversa in una parte diversa del Galles, a Nottinghamshire – smisero di venire a Dulais e si separarono completamente. È un peccato. Ma fecero qualche buona cosa, e chi sono io per dire che si sono sbagliate? Il movimento gay allora di divideva su linee maschio/femmina – c’erano Gay Pride e marce Lesbian Strenght separati. Tutto ciò era solo un risultato di questo.

Che tipologie di argomenti politici comunicavate alla gente?

Questo va al cuore delle differenze politiche in LGSM. L’approccio del partito comunista era la comunicazione tra due comunità, entrambe attaccate dal governo. I gay ed i minatori erano entrambi attaccati dalla polizia. Buona solidarietà. Noi, che eravamo dalla parte del militanti di sinistra, parlavamo molto a proposito della classe – i gay ed i minatori facevano parte del proletariato, e se i minatori avessero perso, tutta la classe lavoratrice ne avrebbe sofferto. La maggior parte di noi erano attivisti dei sindacati, dunque facevamo parte del movimento operaio in ogni caso.
La Lega dei giovani Comunisti e Mark stavano attraversando la loro fase Eurocomunista, ed era tutta una questione legata alle comunità. Un’alleanza arcobaleno – univa le donne, i gay, le persone di colore e la classe lavoratrice. Ho sempre insistito fortemente su questo punto. Per me si trattava di due porzioni della stessa classe. Quando partecipai ad un incontro al Lambeth Town Hall affermai: “non mi sono mai sentito più orgoglioso di essere gay, non mi sono mai sentito più orgoglioso di essere parte della working class.” Le due metà della mia vita si riuscirono ad unire, cosa che mai avrei pensato potesse succedere. Mike Jackson disse che andare a Dulais era stato come ritornare a casa – recarsi in una comunità della classe operaia ed essere accettati così bene. Tutto questo era vero e reale per un gran numero di persone nel movimento, ed essere portati nel cuore di una comunità della working class in questo modo ha avuto un grande effetto, perché era la nostra stessa classe e per via di ciò che era successo con le nostre famiglie.

Che cosa successe a chi era legato al movimento LGSM successivamente?

Molti semplicemente tornarono alle loro vite private, si trovarono un lavoro, si innamorarono, comprarono casa. Molti fanno ancora politica e la fanno bene, anche se alcuni altri hanno un po’ ‘perso lo smalto’ in questo senso […]** E un sacco di Persone sono morte di AIDS, incluso Mark Ashton.
Mark morì, sì – e anche qualcun altro morì. Andai a molti funerali. A dirla tutta, se avessero voluto essere sdolcinati avrebbero potuto far morire Mark nel film. Tutti i minatori vennero per il suo funerale. Avevamo gli striscioni e la banda e tutto il resto. Marciammo fino al cimitero. Se pensi che la marcia del Gay Pride del 1985 fosse emozionante, avresti dovuto vedere il funerale. C’erano minatori e mogli di minatori in lacrime. La sua morte fu come una spina nel cuore, anche per le persone che non erano d’accordo con le sue idee politiche. C’era qualcosa di speciale nel suo carattere – è stato dipinto piuttosto bene nel film.

E la gente di Dulais?

Non abbiamo mai perso del tutto i contatti ma è davvero commovente incontrarli nuovamente oggi. Cliff è morto. Hefina è morta. Siân è un MP, Dai lavora per la BECTU nelle valli, in quelle comunità ci sono problemi legati al crimine, alla droga, all’alcool.
Ce ne andammo in giro per un anno dicendo “Se i minatori perdono, tutti perdiamo”. Nessuno di noi sapeva quanto vera fosse quella affermazione. Siamo stati distrutti negli ultimi trent’anni. Ora dobbiamo raccogliere i pezzi. Sembra quasi di essere tornati agli anni ’80, siamo tornati ai vari William Morrisne Keir Hardle, sembra davvero che ricominci tutto daccapo. Dobbiamo tornare indietro alle lezioni di base sulle trade unions e sulla solidarietà – spero che il film in qualche modo abbia un ruolo in questo e che possa aiutare.
Tornando ad allora era impossibile essere neutrali – lo sciopero polarizzò l’intero paese, o eri con i minatori o eri contro di loro. LGSM era composto da militanti di sinistra , dai membri del partito comunista, da membri del partito laborista, da drag queen, da attivisti per la liberazione gay, da gente che non faceva politica – quando li vedo ora li vorrei abbracciare tutti quanti. La dispute che normalmente ci sono tra persone differenti non erano importanti. Era tutto così chiaro – tutte queste persone sono dalla mia parte, e io le amo.

*nel testo Trots, indica nello slang inglese militanti di sinistra, generalmente legati a piccoli partiti rivoluzionari e/o extra-istituzionali. Lo traduciamo nel testo con “compagni”, “militanti” e “militonti” in base al contesto semantico.

** dal film Pride, “Bread and Roses”
https://www.youtube.com/watch?v=qNQs6gSOkeU

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